(nuoto-disabile) IL DISAGIO SI COMBATTE IN ACQUA

Corriere Dell'Umbria, 29 Ottobre 2010- by Maria Moroni

 

Idrokinesiterapia significa terapia basata sul movimento (kinesi) in acqua (idro) ed è l'insieme, quindi, delle tecniche di trattamento eseguite in acqua a fini terapeutici. La Polisportiva Disabili Foligno, oltre a dedicarsi da quasi 30 anni alla pratica di vari sport per disabili quali il nuoto, l’atletica leggera, le bocce, il basket in carrozzina, il ping pong, la ginnastica si occupa anche del settore riabilitativo in acqua presso il centro ospedaliero U.O.R.I.N. di Trevi. Questo specifico settore è seguito da uno staff giovane e competente: Fabio Giovannini è il responsabile del settore e dell’attività di idrokinesiterapia di Trevi mentre Annalisa Caputo è il fisioterapista. “ Sono circa 8 anni che la Polisportiva Disabili Foligno si occupa anche dell’ idrokinesiterapia” - afferma il fisioterapista dott.ssa Annalisa Caputo - “ gli effetti benefici della terapia in piscina sono innumerevoli: essi infatti riuniscono i benefici relativi all’azione dell’acqua sfruttandone i principi fisici di galleggiamento, della resistenza, della pressione e l’effetto termico con quelli veri e propri dell’ esercizio fisico guidato, ovviamente, da un idrokinesiterapista. I servizi sono diversi e specifici per ogni tipologia di paziente e patologie, di maggiore o minore gravità, con l’obiettivo fondamentale di ridurre la disabilità fisica e psicologica migliorando, così, la qualità della vita.

Questo tipo di riabilitazione è molto efficace anche a livello psicologico proprio perché si riducono i tempi di recupero e poi perché la riabilitazione in acqua non essendo dolorosa ne traumatica, risulta più piacevole. Un particolare settore, poi, è quello destinato ai bambini e ragazzi iscritti alla Polisportiva Disabili Foligno con l’obiettivo non solo fisioterapico, ma anche con lo scopo di ridurre il disagio sociale aiutando questi bambini ad affrontare nel migliore dei modi le difficoltà sia fisiche che morali con il sostegno psicologico attraverso il gioco e l’esercizio in acqua e la relazione con il terapista.”

La particolarità dell’ idrokinesiterapia è costituita proprio dall’ambiente acquatico, non tanto per i suoi effetti miorilassanti, ma per la diversità degli stimoli sensoriali che offre.

(boxe dilet) BELLE E VINCENTI:LE SORELLE DEL RING

La Gazzetta Dello Sport, 16 Ottobre 2010- by Maria Moroni

 

Bisogna guardare in faccia la realtà.

Anche in Italia il numero delle atlete amatoriali e agoniste di boxe femminile è in continua crescita. Sono sempre più numerose le ragazze che decidono di tenersi in allenamento solo per divertirsi e poi, affascinate dal ring, provano a trasformarsi in vere pugilesse.

Amano l’emozione del combattimento e al tempo stesso no perdono la propria femminilità. La coferma è venuta dai Tricolori di San Benedetto del Tronto nelle categorie élite e youth.

Due coppie di sorelle, cioè quattro giovani atlete dilettanti molto promettenti , Dorata e Marlgorzata Kusiak e le gemelle Chiara e Viviana Crimi sono state l’esempio lampante che il luogo comune del pugilato tutto maschile va ormai mandato in soffitta.

Le sorelle Kusiak  Le sorelle Kusiak, originarie di Krasnystaw, in Polonia, si sono trasferite da molti anni in Italia, a Ferrara. Incuriosite dagli sport da combattimento, Dorota (kg 60) 22 anni e Maggy (kg 63) 15 anni hanno iniziato a boxare solo da gennaio 2009 seguendo le orme del fratello maggiore Lucas. Universitaria la più grande e liceale la più piccola, scandiscono il loro tempo con gli allenamenti e lo studio. In quasi due anni di attività hanno disputato la prima 9 match (6-2-1) e la seconda 6 match (1- 3-2). Nel torneo Elite, Dorata si è imposta vincendo in finale nel girone mentre Maggy si è dovuta accontentare del secondo posto. E sono molto convinte: “ Perché dovremmo farci male praticando la boxe? Ci alleniamo con costanza, consapevoli delle difficoltà.

Abbiamo iniziato da poco e per ora siamo soddisfatte. I nostri corpi sono decisamente migliorati e non è assolutamente vero che si perde la propria femminilità. E’ una caratteristica con la quale si nasce: una donna femminile rimane tale, non è certamente uno sport che ti cambia fino a questo punto ”

Le gemelle Crimi Pugilisticamente parlando l’unica differenza tra le due è la categoria di peso: Chiara kg 46 e Viviana kg 48. Nate a Palermo il 20 novembre del 1993, ora vivono con la famiglia a Marsala. Entrambe frequentano il 4° anno dell’ istituto Professionale per i servizi sociali. In 2 anni Chiara ha disputato 8 match (6-2) mentre Viviana 7 (4-1-2). Al torneo nazionale Youth 2010 Viviana non solo ha vinto nella sua categoria di peso, ma è stata anche premiata coma miglior pugile della manifestazione, mentre Chiara ha vinto nella sua categoria.

“ Sono stati alcuni nostri amici a consigliarci di praticare la boxe. Incuriosite dalla novità-dicono- abbiamo provato e siamo rimaste entusiaste tanto da decidere di diventare delle vere agoniste. A dir la verità anche nostro padre ha provato a boxare, ma nostra nonna gli aveva vietato di combattere“.

Una passione che va oltre le ammaccature. “Non ci preoccupiamo di qualche livido. Se dovesse accadere sappiamo che è il rischio di questo sport. Consigliamo a tutte le ragazze di provare, perché si possano rendere conto di quanto fa bene la ginnastica pugilistica e quanto sia stimolante salire sul ring.”

La moda Considerati l’età e l’indubbio fascino, viene facile accostare le geelle Crimi al mondo della moda. “Non neghiamo che la moda e le sfilate ci incuriosiscono, ma rimane troppo forte il desiderio di poter partecipare all’Olimpiadi visto che dalla prossima edizione di Londra 2012 anche le pugilisse potranno essere protagoniste. E noi vogliamo esserci.”

(atletica-disabile) MICCIARELLI FA TRIS AGLI EUROPEI ESTIVI SPECIAL OLYMPICS

Corriere Dell'Umbria, 24 Settembre 2010- by Maria Moroni

 

Tra gli atleti azzurri convocati ai Giochi Europei Estivi Special Olympics, programma internazionale leader nel campo della disabilità intellettiva, quest’anno a Varsavia, dal 17 al 23 settembre, si è distinto il folignate Marco Micciarelli.

Dalla Polonia, Micciarelli ha ben figurato in tre diverse specialità dell’ atletica leggera. Ha riportato in città ben tre medaglie: 2 ori, uno nel lancio del peso e nella staffetta 4x400 m e la medaglia d’argento nei 100 m.

“Il trentasettenne atleta folignate è molto potente fisicamente”-riferisce il tecnico della polisportiva disabili di Foligno Claudio Coletti- “si è distinto in varie competizioni anche in campo nazionale ed è per questo motivo che è stato convocato dallo Special Olympics Italia per partecipare ai campionati europei estivi di atletica leggera che si sono appena disputati e conclusi a Varsavia. La preparazione per questo appuntamento sportivo così importante è stata seguita dal prof. Giorgio Floridi che, per tutta l’estate, lo ha allenato in pista di atletica dello stadio Santo Pietro di Foligno. Risultati a parte è fondamentale e molto importante praticare sport- prosegue Coletti-  i ragazzi imparano a socializzare con il resto della squadra. La nostra è la prima società in Umbria che, dal 1981, si è dedicata allo sport per disabili: nuoto, atletica leggera, bocce, basket in carrozzina, ping pong, ginnastica, sono solo alcune delle disciplina sportive seguite e poi, da questo inverno apriremo la sezione di sport invernale con lo sci da fondo e ciaspole mentre, dalla primavera 2011, avvieremo anche la sezione di vela in collaborazione con il club velico di Passignano sul Trasimeno.”

Oltre a Marco Micciarelli, altri atleti si sono distinti vincendo importanti competizioni come ad esempio Giuseppina Romanelli, 34 anni, che nel 2006 a Pechino, ha vinto la medaglia d’argento nei 100 m piani dello Special Olympic Game, mentre il ventiseienne Roberto Baiocchi, nel 2005 è stato convocato nella squadra italiana di nuoto dei 4x400 dello Special Olympic Game vincendo la medaglia d’oro. Oggi, Baiocchi è anche campione italiano in carica nei 50 m rana e 100 m misti e dal 1 al 8 ottobre prossimo parteciperà al 5° campionato del Mondo di Nuoto DSISO che si svolgeranno a Taipei (Taiwan) in Cina.

(boxe pro) CANNIZZARO, PUGNI DELL'ISLAM

La Gazzetta Dello Sport, 13 Luglio 2010 - by Maria Moroni

 

 Il pugilato come una pasione che brucia. Una luce in fondo alla strada della vita, da inseguire ad ogni costo. Non per soldi, che in Italia restano un miraggio per chi vuol fare della nobile arte una professione, ma per amore di una disciplina che eleva l'anima. 

Dilettante Angela Canizzaro, classe 1977, nata a Reggio Calabria, si avvicina alla boxe perchè è affascinata da Mike Tyson. E' diletante dal 2001 al 2003, anno del riconoscimento della boxe femminile in Italia.

Nel 2002 vinse il primo titolo italiano pesi piuma, mentre nel 2003 è bronzo europeo nei pesi gallo. Nel 2004 decide di passare al professionismo, disputando 4 match in 2 anni (3 vittorie e una sconfitta).

Le passioni  Oltre al ring, altre grandi passioni la contraddistinguono: i tatuaggi e l’ Islam.

Per Angela i tatuaggi sono il mezzo per raccontarsi e raccontare la storia della sua vita. Ognuno ha un significato. Mike Tyson, l' idolo ("Ogni 30 giugno festeggio il suo compleanno"), è piazzato in bella vista sul braccio destro, su quello sinistro c'è un tribale, un simbolo maori spicca sul polpaccio destro, una piccola tigre sulla pancia, un drago tribale dietro la schiena, la parola Amira (in arabo principessa) dietro il collo. Non a caso sul corpo c’è anche una scritta in arabo. La continua ricerca di una religione a cui credere l’ha portata ad abbracciare quella islamica.

La conversione “ Era da tanto tempo- diece Angela- che ricercavo l' approdo a una religione. Mi sono ritrovata nei dogmi di quella islamica e ovviamente mi sono sentita attratta da uomini musulmani. Mi sono sposata ed ho due splendidi figli, Soumaya (in arabo “Eletta”) di 4 anni ed Amir (in arabo “Principe”) di 1 anno e mezzo". Prosegue : " Con la religione islamica mi sono protetta dentro un sistema di regole. Forse sono stata sempre alla ricerca di una guida che mi faccia condurre una vita sana. E per di più non sono obbligata a portare nessun tipo di velo“.

Nel frattempo si è laureata in giurisprudenza ed ha iniziato ad intraprendere la carrera dell' avvocatura. Ha collaborato con uno studio legale di Napoli ed ora inizierà ua nuova avventura lavorativa a Reggio Calabria: "ma tutto questo mi è costato uno stop dalla boxe di 4 anni".

Il ritorno Nonostante una vita carica di impegni, Angela non abbandona mai l’idea di ritornare a combattere. Cambia procuratore ed allenatore e il 7 maggio di quest'anno finalmente rientra, a Napoli: si affida alla procuratrice Stefania Esposito e all’allenatore Pasqualino Silvestri. Vince per squalifica dell’avversaria, l'ungherese Klaudia Ferenci, dopo averle fatto subire anche un paio di conteggi.

Sembra di nuovo in rampa di lancio,ma la scalata ad un titolo importante s'interrompe nuovamente: ai primi di luglio viene annullato per problemi finanziari il match contro Milena Tronto per il tricolore dei gallo, quello che sarebbe stato il primo incontro della storia del nostro paese valido per un titolo italiano. Fortunatamente il 19 luglio dovrebbero essere fissati la data, il luogo e la borsa per quel match : e il sogno potrà continuare.

 

(boxe dilet) LA BOXE FEMMINILE AZZURRA PUNTA FORTE SU MARZIA DAVIDE

La Gazzetta Dello Sport.it, 27 Novembre 2009 - by Maria Moroni

 

MILANO, 27 novembre 2009 - Ambiziosa, caparbia, introversa quanto basta per non scoprirsi troppo, ma, soprattutto tenace. Queste sono solo alcune caratteristiche di Marzia Davide, appassionata di boxe, tradizione familiare la sua, tramandatale dal padre Pasquale. Predestinata, forse, a diventare una campionessa in questa disciplina, fin da piccolissima, entrava e usciva dalla palestra di famiglia come fosse la sua seconda casa.

Primi passi sul ring

“Sono una di quelle pugili che proviene dalla kick boxing - racconta la neo campionessa italiana dei 57 kg - a 10 anni ho iniziato ad allenarmi nella palestra di famiglia a Pontecagnano, nel Salernitano. Nel 1990, con solo pochi mesi di attività sportiva alle spalle, ho partecipato al campionato italiano di kick boxing specialità semi-contact, vincendo. Da quel giorno, fortunatamente, di primi posti ce ne sono stati altri: fino al 1995 ho sempre vinto i campionati italiani di kick boxing semi-contact e poi nel 1996 sono passata al light contact vincendo molti titoli italiani e, nel 2000, in Slovenia, ho vinto il mondiale.”

Quando è iniziata la sua avventura nel mondo della boxe?

“Nel 2002 sono stata convocata dal tecnico della prima squadra nazionale di boxe femminile Emanuele Renzini: mi chiese se ero interessata a far parte di quel team nato da meno di un anno. Io, ovviamente, accettai.”

Cosa le ha insegnato lo sport, in particolare la boxe?

“Per avere ottimi risultati non è sufficiente allenarsi qualche ora al giorno, ma bisogna faticare per ottenerli perché nessuno ti regala niente. In uno sport individuale come la boxe, dove sei sola con te stessa, devi imparare soprattutto a fare i conti con le tue emozioni e difficoltà, devi prepararti quotidianamente per poter sostenere la sfida sia dal punto di vista fisico che psicologico. E poi vincere varie medaglie è sempre una bella soddisfazione: sono riuscita a conquistare l’argento ai campionati del Mondo in Turchia nel 2002, l’oro agli Europei 2003 e 2004 e sono stata campionessa italiana per cinque volte”.

Quanto è vicina Londra 2012?

“Sportivamente parlando è dietro l’angolo! Inizialmente sembrava tutto molto lontano, un sogno irrealizzabile, invece ora, il Cio ha ratificato l’ammissione della boxe femminile alla prossima Olimpiade. E’ inutile dirlo che in questi 3 anni mi impegnerò per conquistare la qualificazione

E della sua vita privata, cosa può dirci?

“Tra un allenamento e un altro, ho avuto la fortuna di conoscere un atleta che poi, nel 2005, è divenuto mio marito. Dopo la pausa forzata per la maternità, ora mi divido tra mio figlio Giovanni, mio marito Carmine e gli impegni sportivi quotidiani, gli allenamenti e le lezioni come insegnante di boxe e kick boxing. Non è facile. A volte è più semplice vincere un match che far conciliare tutto.”

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